https://dnacamporesi.unibo.it/issue/feedDNA – Di Nulla Academia2023-12-06T11:07:03+01:00Bruno Capacidnacamporesi@gmail.comOpen Journal Systems<p><strong>DNA – Di Nulla Academia. Rivista di Studi Camporesiani – ISSN 2724-5179</strong> è una rivista interdisciplinare, interuniversitaria e internazionale. DNA nasce con il duplice intento di mantenere viva la metodologia di studi iniziata da Piero Camporesi e di attualizzarne la ricchezza interpretativa.</p>https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/18514Bertoldo nostro contemporaneo. Riscritture teatrali del Novecento2023-11-22T17:42:41+01:00Nicola Bonazzinicola.bonazzi3@unibo.it<p class="p1">Il personaggio di Bertoldo si è imposto immediatamente come una delle creazioni più potenti della nostra letteratura: egli è il villano astuto e saggio, in grado di affascinare la corte, che però allo stesso tempo diffida di lui. Nel Novecento Bertoldo torna come protagonista di una serie di opere teatrali, avendo esaurito forse la propria carica eversiva ma non quella comica, e insieme delineando con la sua figura rustica e la sua provenienza campagnola, un modo di vita più genuino e sano di quello ormai pienamente cittadino del secolo XX. Giovanni Cavicchioli, Massimo Dursi e Fulvio Tomizza sono i tre scrittori che nel secolo appena trascorso hanno dedicato altrettanti testi teatrali al personaggio inventato da Giulio Cesare Croce. Ad essi va aggiunto, già negli anni Duemila, Francesco Freyrie per una messinscena di Marco Baliani. Se si pensa che Bertoldo è anche il protagonista di tre film e che a lui è consacrato il titolo (e una rubrica) di uno dei maggiori settimanali umoristici del Novecento, si vedrà come la carica vitale del villano bolognese sia giunta (quasi) intatta alle soglie del nuovo millennio.</p>2023-12-06T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Nicola Bonazzihttps://dnacamporesi.unibo.it/article/view/18510Alcune idee di cibi, vini e banchetti letterari2023-11-22T17:09:25+01:00Gino Ruozzigino.ruozzi@unibo.it<p class="p1">Cibi e vini caratterizzano la cultura e la letteratura occidentale dalla Bibbia e dai poemi di Omero a oggi. Il saggio propone testi e autori dalla letteratura greca e latina a quella italiana dal Medioevo al Novecento. I principali esempi di banchetti letterari sono tratti da Petronio, Giacomo Casanova, Carlo Emilio Gadda, Tomasi di Lampedusa, Goffredo Parise e Italo Calvino.</p>2023-12-06T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Gino Ruozzihttps://dnacamporesi.unibo.it/article/view/18511Dal Pucino al Prosecchino. Appunti per una storia letteraria del vino Prosecco2023-11-22T17:18:19+01:00Enrico Zucchienrico.zucchi@unipd.it<p class="p1">Il contributo mira a esaminare tutti quei testi letterari che dal Cinquecento ad oggi citano il vino Prosecco, un vino particolarmente celebrato nel Rinascimento perché ritenuto il discendente dell’antico Pucino lodato da Plinio il vecchio, e poi capace di assumere nel corso dei secoli molteplici identità. Esaminando la fortuna di questo vino nei testi letterari il contributo mira non soltanto a gettare nuova luce sulla storia del Prosecco, ma anche a mettere in rilievo il ruolo che la letteratura può svolgere nel valorizzare prodotti enologici e alimentari che hanno alle spalle una lunga e ricca storia.</p>2023-12-06T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Enrico Zucchihttps://dnacamporesi.unibo.it/article/view/18512Ali-menti, comporta-menti, menti: discorso sull’intelligenza alimentare 2023-11-22T17:26:13+01:00Luca Falasconiluca.falasconi@unibo.itAndrea Segrèandrea.segre@unibo.it<p class="p1">Il Pane da sempre e per molti, è vita sia, nella versione “selvaggia” che “raffinata”. Con la diffusione massiva, negli anni ‘50, di un alimento raffinato come il pane, si riscontra sicuramente un “miglioramento” dal punto di vista estetico di questo alimento essenziale ma, paradossalmente, non dal punto di vista nutrizionale. È vero sì che il pane perde il suo potere stupefattivo (non c’è più necessità di attenuare i morsi della fame quantitativa) ma contemporaneamente perde anche una parte importante del suo potere nutrizionale (fame qualitativa). Questo appena accennato non è, però, l’unico paradosso dei moderni sistemi alimentari, nei decenni susseguenti gli anni ‘50 si è venuto ad alterare il rapporto tra il cibo e l’uomo, si è passati da eccessi estremi a penurie drammatiche, da tradizionali utilizzi del cibo a impieghi nuovi e concorrenti, dalle sovrapproduzioni agli sprechi. In altri termini possiamo parlare di “disuguaglianza che coesiste”, di “impiego non ottimale delle risorse alimentari” e di spreco. A fronte di ciò è quindi arrivato il momento, così almeno pensiamo, di riappropriarci del senso e del valore del cibo, e la chiave di volta è l’I.A., ma nell’accezione dell’Intelligenza Alimentare.</p>2023-12-06T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Luca Falasconi, Andrea Segrèhttps://dnacamporesi.unibo.it/article/view/18508Raccontare il mondo: Piero Camporesi e la festa del vissuto2023-11-22T16:41:35+01:00Lucia Rodlerlucia.rodler@unitn.it<p class="p2">Il saggio studia il metodo critico di Piero Camporesi, filologo e antropologo della letteratura italiana. Prima e dopo la svolta tematica dei tardi anni Sessanta, dovuta all’incontro con l’opera di Artusi, il critico mostra una straordinaria capacità di narrare il vissuto individuale in modo preciso e piacevole.</p>2023-12-06T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Lucia Rodlerhttps://dnacamporesi.unibo.it/article/view/18506La Festa Di Nulla Academia2023-11-22T16:10:02+01:00Bruno Capacibruno.capaci2@unibo.it2023-12-06T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Bruno Capacihttps://dnacamporesi.unibo.it/article/view/18507Cibo: tormento e delizia2023-11-22T16:28:25+01:00Gian Mario Anselmigianmario.anselmi@unibo.it2023-12-06T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Gian Mario Anselmihttps://dnacamporesi.unibo.it/article/view/18513Analogie e metafore nelle scienze «dure»2023-11-22T17:32:07+01:00Dario Albarellodario.albarello@unisi.it<p class="p1">Il testo è un invito ai linguisti ad occuparsi del linguaggio delle scienze «dure» e contribuire così alla chiarificazione dei suoi contenuti ed al suo uso corretto. Nel farlo ho cercato di sostenere che il linguaggio tecnico-scientifico è una parte del linguaggio naturale e come tale dovrebbe essere oggetto di studi da parte dei linguisti. Questa appartenenza si manifesta anche nell’uso che al suo interno si fa di strumenti quali la metafora e l’analogia per espandere il dominio della conoscenza, qui intesa come raccolta di osservazioni di fenomeni naturali e asserti sperimentalmente verificabili. Nella misura in cui vuole comunicare contenuti e guidare una praxis deve utilizzare gli strumenti della retorica fornendo argomentazioni plausibili a sostegno delle sue indicazioni riguardo a scelte ed azioni rivolte al futuro. Un uso inconsapevole di questi strumenti può produrre distorsioni che si riflettono sul cattivo uso della scienza e delle argomentazioni che traggono legittimità dalla sua autorevolezza.</p>2023-12-06T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Dario Albarellohttps://dnacamporesi.unibo.it/article/view/18509Il corpo nel teatro di Machiavelli (Mandragola e Clizia)2023-11-22T16:53:50+01:00Jean-Jacques Marchandljmarchand@sunrise.ch<p class="p1">Il saggio mette in evidenza come la corporeità nei personaggi della <em>Mandragola</em> e della <em>Clizia</em> sia la forma che prende il realismo machiavelliano nelle opere teatrali. Tutti i personaggi si rapportano a una realtà corporea che determina i loro pensieri e le loro azioni, e che fa da rivelatore ora del loro cinismo ora del loro effettivo amore. Viceversa, la non corporeità di Clizia, mai presente in scena, permette di evidenziare la sua totale riduzione a oggetto conteso fra quattro uomini; mentre al protagonista anziano la beffa subita sul proprio corpo fa prendere coscienza dell’assurdità della conquista di una sua pupilla appena postadolescente.</p>2023-12-06T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Jean-Jacques Marchand