DNA – Di Nulla Academia
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<p><strong>DNA – Di Nulla Academia. Rivista di Studi Camporesiani – ISSN 2724-5179</strong> è una rivista interdisciplinare, interuniversitaria e internazionale. DNA nasce con il duplice intento di mantenere viva la metodologia di studi iniziata da Piero Camporesi e di attualizzarne la ricchezza interpretativa.</p>Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica – Alma Mater Studiorum – Università di Bolognait-ITDNA – Di Nulla Academia2724-5179Da biblioteca a laboratorio digitale: cenni di un viaggio nel fondo Piero Camporesi
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16853
<p class="p1">Il contributo prende in esame il lavoro di digitalizzazione di una parte del fondo Piero Camporesi, fornendo un quadro generale del flusso di lavoro, dall’acquisizione digitale alla pubblicazione sulla Digital Library del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica. Si dà conto delle scelte metodologiche sottostanti all’intero processo e di alcune questioni legate alla valorizzazione del patrimonio digitale ottenuto. In questa cornice, l’indagine si focalizza sui libri rari e antichi dello studioso: attraverso l’esplorazione dei volumi della biblioteca, si forniscono spunti e suggestioni tematiche, utili per ulteriori analisi e approfondimenti.</p>Alessandra Di Tella
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2023-05-022023-05-023218519810.6092/issn.2724-5179/16853Il carcere prima del carcere in una civiltà dell’accusa. Riflessioni moderne, partendo da Atene e Roma
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16845
<p class="p1">Il carcere prima del carcere è un’espressione nominale il cui significato riguarda le cosiddette culture dell’accusa (antiche e moderne). Questo tipo di comunità considera gli imputati colpevoli o già condannati eticamente, ancor prima di un giudizio.</p>Luigi Spina
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2023-05-022023-05-0232364710.6092/issn.2724-5179/16845<em>In carcere Communis est</em>. Riflessi del carcere e della carcerazione nella documentazione medievale bolognese (seconda metà XIII-prima metà XIV secolo)
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16846
<p class="p1">Il presente scritto intende offrire un contributo alla storia del carcere a Bologna nel Medioevo, prendendo in esame alcune tracce della prigione all’interno della documentazione bolognese dalla seconda metà del ‘200 alla prima metà del ‘300. Attraverso un’ampia rassegna di fonti manoscritte di carattere prevalentemente ma non esclusivamente giudiziario, cui si è affiancata una prima esplorazione della produzione dottrinale di alcuni fra i più importanti maestri bolognesi di ars notariae, da Ranieri da Perugia a Pietro Boattieri, si è tentato di cogliere nella documentazione l’affiorare di nuove interpretazioni e funzioni assegnate al carcere nella società del tempo.</p>Maddalena Modesti
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2023-05-022023-05-0232488010.6092/issn.2724-5179/16846I Prigionieri della Torre dei Leoni. Una storia penale e letteraria
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16847
<p class="p1">Questa storia racconta un processo penale che accompagna quello letterario. La funzione di entrambi i riti ci permette di fare il punto su uno dei più famosi intrighi del XVI secolo, al tempo delle guerre italiane. Tra tutti gli autori che hanno scritto su questo tragico evento, sembra che Ludovico Ariosto fosse colui tenuto a trasmettere la verità ufficiale, ma qual è il vero significato di ciò che è accaduto nella corte di Ferrara tra il 1505 e il 1506?</p>Bruno Capaci
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2023-05-022023-05-02328110710.6092/issn.2724-5179/16847La «invenzione» del carcere, tra carità cristiana e illuminismo penale (secc. XVII-XVIII)
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<p class="p1">La costrizione in carcere, da mera custodia temporanea in attesa della conclusione del giudizio, diventa pena autonoma e graduabile per opera della Chiesa in età moderna. Una viva rappresentazione delle condizioni delle carceri dello Stato Pontificio viene restituita da G.B. Scanaroli nella sua opera <em>De visitatione carceratorum</em>, del 1655, a cui si ispirerà poco meno di un secolo dopo L.A. Muratori nei suoi trattati <em>La carità cristiana</em> (1723) e <em>Della pubblica felicità</em> (1749). Il riformismo settecentesco di matrice illuminista se da una parte espresse ostilità alla crudeltà delle pene, carcere compreso (C. Beccaria), per l’altra giunse a concepire il lavoro forzato come una modalità “utilitarista” per mettere a frutto la detenzione dei carcerati (J. Bentham).</p>Elio Tavilla
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2023-05-022023-05-023210811710.6092/issn.2724-5179/16848Prima di Santo Stefano. Sulle carceri civili a Napoli in antico regime
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16849
<p class="p1">Il saggio si focalizza soprattutto su fonti narrative che aiutano a mettere in rilievo le peculiarità delle carceri civili (non ecclesiastiche) a Napoli, dalla fine del Cinquecento alla seconda metà del Settecento, cercando di favorire una comparazione tra le carceri nei vari stati europei in antico regime e in seguito. La condizione dei carcerati era resa più difficile dall’obbligo di pagare ‘diritti’ introdotti dai carcerieri. Alla promiscuità, caos, relativa libertà anche di far rimanere in carcere le proprie mogli o prostitute cercano di rimediare i Gesuiti. Carlo di Borbone dovrà affrontare vari problemi irrisolti, rispondendo ad un appello.</p>Silvana D’Alessio
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2023-05-022023-05-023211814910.6092/issn.2724-5179/16849Fine pena mai: l’ergastolo ostativo nel dibattito legislativo in corso
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16850
<p class="p1">La questione della legittimità dell’ergastolo ha recentemente ricevuto particolare attenzione sia a livello nazionale che europeo. La regolamentazione dello strumento più severo disponibile in un sistema democratico rappresenta un importante punto di riferimento per l’effettiva attuazione del principio di riabilitazione e dignità umana. Pertanto, il documento analizza alcune delle problematiche critiche emerse nelle recenti decisioni della Corte Costituzionale e nelle riforme legislative.</p>Alessandra Santangelo
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2023-05-022023-05-023215016110.6092/issn.2724-5179/16850Fini istituzionali e riordini amministrativi. Implicazioni e aporie
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16851
<p class="p1">Il contributo dell’A. muove dalla divergenza sempre più vistosa fra il riconoscimento delle esigenze personali e strutturali dei detenuti (avvenuta negli ultimi 20 anni tanto nella produzione legislativa quanto nella giurisprudenza italiana e della Corte europea dei diritti umani) e l’efficacia delle amministrazioni chiamate a garantire le relative prestazioni. Egli ne ravvisa la causa prossima (soprattutto successiva al 2006) nella dislocazione di tali competenze fra molti enti ed organi estranei alla amministrazione penitenziaria. L’enfasi istituzionale sul momento del controllo in luogo dell’attenzione alla prestazione concreta ne è un aspetto e per l’A. si inserisce del moto internazionale di scivolamento verso il Richterstaat. Svolte alcune precisazioni sulla centralità del carcere nella esecuzione delle pene in Italia, che viene erroneamente ripetuta da molti degli interessati alla disciplina, l’A. ha quindi esaminato nel dettaglio i casi più vistosi di inadeguatezza dei mezzi umani e strumentali (offerta rieducativa, prestazioni sanitarie e psichiatriche, reclutamento del corpo dirigente) rispetto al bisogno esistente nei ristretti. Ha nondimeno ricordato alcune azioni di governo e di amministrazione che paiono invertire, almeno in parte, l’indirizzo lamentato.</p>Riccardo Turrini Vita
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2023-05-022023-05-023216217410.6092/issn.2724-5179/16851Un progetto nazionale per Santo Stefano
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16839
<p class="p1">Avvertenza</p> <p class="p2">La giustizia ha un volto? E quale storia personale esiste dietro chi commette un reato? E, ancora, come la giustizia interviene sulla biografia di un imputato? Come, in caso di perdita della libertà personale, la giustizia modifica la fisionomia del condannato? Nella sezione <em>Fisiognomica</em> <em>e biografia</em> sono state accolte le relazioni dei giuristi che nel 2022 hanno partecipato al convegno di Ventotene: non saggi referati, ma contributi importanti per la diffusione della cultura giuridica che introducono riflessioni necessarie sull’applicazione delle misure cautelari (Antinori), sulle funzioni della pena (Santinelli), sulle istanze difensive (Sgroi), sul garantismo processuale (Truppa). Con questa sezione, arricchita da una riflessione su Dante e la responsabilità etica della letteratura di fronte al male (Anselmi), ci auguriamo di contribuire alla comunicazione pubblica della giustizia e, per dirla con Camporesi, del governo del corpo, perché ogni scelta individuale, dal reato al giudizio alla punizione, interessa individui in carne e ossa, siano essi colpevoli o innocenti.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>Silvia CostaCristina Loglio
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2023-05-022023-05-0232101210.6092/issn.2724-5179/16839Dante, la responsabilità etica della letteratura e delle leggi e la natura del Male
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16840
<p class="p1">Avvertenza</p> <p class="p2">La giustizia ha un volto? E quale storia personale esiste dietro chi commette un reato? E, ancora, come la giustizia interviene sulla biografia di un imputato? Come, in caso di perdita della libertà personale, la giustizia modifica la fisionomia del condannato? Nella sezione <em>Fisiognomica</em> <em>e biografia</em> sono state accolte le relazioni dei giuristi che nel 2022 hanno partecipato al convegno di Ventotene: non saggi referati, ma contributi importanti per la diffusione della cultura giuridica che introducono riflessioni necessarie sull’applicazione delle misure cautelari (Antinori), sulle funzioni della pena (Santinelli), sulle istanze difensive (Sgroi), sul garantismo processuale (Truppa). Con questa sezione, arricchita da una riflessione su Dante e la responsabilità etica della letteratura di fronte al male (Anselmi), ci auguriamo di contribuire alla comunicazione pubblica della giustizia e, per dirla con Camporesi, del governo del corpo, perché ogni scelta individuale, dal reato al giudizio alla punizione, interessa individui in carne e ossa, siano essi colpevoli o innocenti.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>Gian Mario Anselmi
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2023-05-022023-05-0232131910.6092/issn.2724-5179/16840L’applicazione delle misure cautelari: il ruolo della difesa
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16841
<p class="p1">Avvertenza</p> <p class="p2">La giustizia ha un volto? E quale storia personale esiste dietro chi commette un reato? E, ancora, come la giustizia interviene sulla biografia di un imputato? Come, in caso di perdita della libertà personale, la giustizia modifica la fisionomia del condannato? Nella sezione <em>Fisiognomica</em> <em>e biografia</em> sono state accolte le relazioni dei giuristi che nel 2022 hanno partecipato al convegno di Ventotene: non saggi referati, ma contributi importanti per la diffusione della cultura giuridica che introducono riflessioni necessarie sull’applicazione delle misure cautelari (Antinori), sulle funzioni della pena (Santinelli), sulle istanze difensive (Sgroi), sul garantismo processuale (Truppa). Con questa sezione, arricchita da una riflessione su Dante e la responsabilità etica della letteratura di fronte al male (Anselmi), ci auguriamo di contribuire alla comunicazione pubblica della giustizia e, per dirla con Camporesi, del governo del corpo, perché ogni scelta individuale, dal reato al giudizio alla punizione, interessa individui in carne e ossa, siano essi colpevoli o innocenti.</p>Mariachiara Antinori
Copyright (c) 2022 Mariachiara Antinori
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2023-05-022023-05-0232202510.6092/issn.2724-5179/16841Funzioni e criteri della pena
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16842
<p class="p1">Avvertenza</p> <p class="p2">La giustizia ha un volto? E quale storia personale esiste dietro chi commette un reato? E, ancora, come la giustizia interviene sulla biografia di un imputato? Come, in caso di perdita della libertà personale, la giustizia modifica la fisionomia del condannato? Nella sezione <em>Fisiognomica</em> <em>e biografia</em> sono state accolte le relazioni dei giuristi che nel 2022 hanno partecipato al convegno di Ventotene: non saggi referati, ma contributi importanti per la diffusione della cultura giuridica che introducono riflessioni necessarie sull’applicazione delle misure cautelari (Antinori), sulle funzioni della pena (Santinelli), sulle istanze difensive (Sgroi), sul garantismo processuale (Truppa). Con questa sezione, arricchita da una riflessione su Dante e la responsabilità etica della letteratura di fronte al male (Anselmi), ci auguriamo di contribuire alla comunicazione pubblica della giustizia e, per dirla con Camporesi, del governo del corpo, perché ogni scelta individuale, dal reato al giudizio alla punizione, interessa individui in carne e ossa, siano essi colpevoli o innocenti.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>Iacopo Santinelli
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2023-05-022023-05-0232262910.6092/issn.2724-5179/16842Istanze difensive e condanna alla reclusione
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16843
<p class="p1">Avvertenza</p> <p class="p2">La giustizia ha un volto? E quale storia personale esiste dietro chi commette un reato? E, ancora, come la giustizia interviene sulla biografia di un imputato? Come, in caso di perdita della libertà personale, la giustizia modifica la fisionomia del condannato? Nella sezione <em>Fisiognomica</em> <em>e biografia</em> sono state accolte le relazioni dei giuristi che nel 2022 hanno partecipato al convegno di Ventotene: non saggi referati, ma contributi importanti per la diffusione della cultura giuridica che introducono riflessioni necessarie sull’applicazione delle misure cautelari (Antinori), sulle funzioni della pena (Santinelli), sulle istanze difensive (Sgroi), sul garantismo processuale (Truppa). Con questa sezione, arricchita da una riflessione su Dante e la responsabilità etica della letteratura di fronte al male (Anselmi), ci auguriamo di contribuire alla comunicazione pubblica della giustizia e, per dirla con Camporesi, del governo del corpo, perché ogni scelta individuale, dal reato al giudizio alla punizione, interessa individui in carne e ossa, siano essi colpevoli o innocenti.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>Valentina Sgroi
Copyright (c) 2022 Valentina Sgroi
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2023-05-022023-05-0232303210.6092/issn.2724-5179/16843Il garantismo processuale
https://dnacamporesi.unibo.it/article/view/16844
<p class="p1">Avvertenza</p> <p class="p2">La giustizia ha un volto? E quale storia personale esiste dietro chi commette un reato? E, ancora, come la giustizia interviene sulla biografia di un imputato? Come, in caso di perdita della libertà personale, la giustizia modifica la fisionomia del condannato? Nella sezione <em>Fisiognomica</em> <em>e biografia</em> sono state accolte le relazioni dei giuristi che nel 2022 hanno partecipato al convegno di Ventotene: non saggi referati, ma contributi importanti per la diffusione della cultura giuridica che introducono riflessioni necessarie sull’applicazione delle misure cautelari (Antinori), sulle funzioni della pena (Santinelli), sulle istanze difensive (Sgroi), sul garantismo processuale (Truppa). Con questa sezione, arricchita da una riflessione su Dante e la responsabilità etica della letteratura di fronte al male (Anselmi), ci auguriamo di contribuire alla comunicazione pubblica della giustizia e, per dirla con Camporesi, del governo del corpo, perché ogni scelta individuale, dal reato al giudizio alla punizione, interessa individui in carne e ossa, siano essi colpevoli o innocenti.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>Domenico Truppa
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2023-05-022023-05-0232333510.6092/issn.2724-5179/16844Revisori dei n. 1 e 2 del vol. 3 (2022)
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Bruno Capaci
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2023-05-022023-05-023219919910.6092/issn.2724-5179/16854Bresson, Becker, Audiard e la dimensione del carcere. Annotazioni su <em>Un condamné à mort s’est échappé </em> (1956), <em>Le Trou</em> (1960) e <em>Un Prophète</em> (2009)
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<p><em>Un condamné à mort s’est échappé or Le vent souffle où il veut</em> (1956), di Robert Bresson, <em>Le Trou</em> (1960) di Jacques Becker e <em>Un Prophète</em> (2009) di Jacques Audiard, sono tre film in cui la dimensione della prigione non è un dispositivo narrativo al servizio di azioni straordinarie e avventurose, ma costituisce un universo in cui assistiamo alla radicalizzazione di alcune dinamiche umane, una forma di condensazione drammatica che rivela le qualità, i potenziali e le miserie degli esseri umani, grazie alle condizioni di coercizione e alla claustrofobia in cui i personaggi sono costretti a vivere.</p>Roberto Chiesi
Copyright (c) 2022 Roberto Chiesi
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2023-05-022023-05-023217518410.6092/issn.2724-5179/16852Le officine delle pene esacerbate
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Bruno CapaciLuca Mazzanti
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2023-05-022023-05-02324910.6092/issn.2724-5179/16838