Il corpo ‘scodato’. Corporeità umana e non nell’inferno di Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2724-5179/15417Parole chiave:
corporeità ferita, infermo, D'Arrigo, Dante, strumento, allegoria, rappresentazioneAbstract
Nelle varie rappresentazioni oltremondane che costellano la letteratura mondiale, a seconda delle loro diverse configurazioni, la dimensione corporea ha avuto più o meno importanza. All’interno del mondo infernale di Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo essa svolge un ruolo centrale e, in maniera del tutto analoga all’utilizzo del corpo che fa Dante nella Commedia, è uno dei più importanti strumenti utilizzati dallo scrittore per la rappresentazione delle pene dell’inferno postbellico del romanzo. Inoltre, la corporeità anomala, spezzata, che caratterizza il romanzo, non è soltanto uno strumento di rappresentazione, ma, nell’immagine del corpo scodato, è essa stessa l’allegoria dell’inferno postbellico rappresentato.
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