Bertoldo nostro contemporaneo. Riscritture teatrali del Novecento
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2724-5179/18514Parole chiave:
teatro, drammaturgo, campagna, villano, Giulio Cesare CroceAbstract
Il personaggio di Bertoldo si è imposto immediatamente come una delle creazioni più potenti della nostra letteratura: egli è il villano astuto e saggio, in grado di affascinare la corte, che però allo stesso tempo diffida di lui. Nel Novecento Bertoldo torna come protagonista di una serie di opere teatrali, avendo esaurito forse la propria carica eversiva ma non quella comica, e insieme delineando con la sua figura rustica e la sua provenienza campagnola, un modo di vita più genuino e sano di quello ormai pienamente cittadino del secolo XX. Giovanni Cavicchioli, Massimo Dursi e Fulvio Tomizza sono i tre scrittori che nel secolo appena trascorso hanno dedicato altrettanti testi teatrali al personaggio inventato da Giulio Cesare Croce. Ad essi va aggiunto, già negli anni Duemila, Francesco Freyrie per una messinscena di Marco Baliani. Se si pensa che Bertoldo è anche il protagonista di tre film e che a lui è consacrato il titolo (e una rubrica) di uno dei maggiori settimanali umoristici del Novecento, si vedrà come la carica vitale del villano bolognese sia giunta (quasi) intatta alle soglie del nuovo millennio.
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