Grazia e giustizia a Ferrara ai tempi di Lucrezia Borgia
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2724-5179/21471Parole chiave:
Ferrara, Lucrezia Borgia, Giustizia, Tribunale principesco, GraziaAbstract
Gli anni ferraresi di Lucrezia Borgia sono quelli in cui emergono forme di giustizia principesca che affiancano quelle discrezionali di concessioni “graziose”. L’istituzionalizzazione delle pronunce di “giustizia” viene realizzata con la creazione di un Consilium iustitiae per opera del duca Borso nel 1453, ad imitazione di quanto avveniva in altri principati (Milano, Mantova). Tale tribunale principesco intrecciò le sue funzioni con quelle giudiziarie previste dallo statuto comunale di Ferrara. Nel medesimo tempo, si codifica la prassi di presentazione e di ricezione delle suppliche di “grazia”, cioè finalizzate alla concessione di provvedimenti discrezionali da parte del duca, che anche Lucrezia ebbe modo di esercitare nei momenti in cui il marito Alfonso era assente.
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