Consigliare, persuadere, agire durante la peste nera del 1348. Un caso di deliberazione collettiva

Autori

  • Francesca Hartmann Alma Mater Studiorum-Università di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2724-5179/21472

Parole chiave:

Giovanni Boccaccio, Umanità, Leggi, Rischio etico, Pestilenza, Rischio comunicativo, Retorica, Importanza della parola, Aristotele

Abstract

Questo articolo si propone di affrontare il problema del rischio e della conseguente risposta risolutiva facendo riferimento al genere deliberativo nell’esordio del Decameron, ispirato dalla retorica aristotelica, e più precisamente al discorso di Pampinea. La situazione emergenziale causata dalla peste fa sì che, in un determinato contesto, siano la parola come strumento di comprensione e convivenza e il riferimento a leggi non scritte ma umane a suggerire la formazione della brigata e la deliberazione relativa alla linea di azione. Tra le parole di Pampinea si delineano i meccanismi argomentativi a fondamento della creazione del Decameron e la possibilità in essere di affrontare il rischio seguendo la via del vivere onestamente. È lo stesso libro “principe galeotto” un mezzo per poter garantire la salvezza in un contesto di manifesta crisi etica e di grave emergenza sanitaria.

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Pubblicato

2025-03-06

Come citare

Hartmann, Francesca. 2024. «Consigliare, Persuadere, Agire Durante La Peste Nera Del 1348. Un Caso Di Deliberazione Collettiva». DNA – Di Nulla Academia 5 (1). Bologna:14-43. https://doi.org/10.6092/issn.2724-5179/21472.

Fascicolo

Sezione

Corpo: umori, balsami, veleni e monstra