Consigliare, persuadere, agire durante la peste nera del 1348. Un caso di deliberazione collettiva
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2724-5179/21472Parole chiave:
Giovanni Boccaccio, Umanità, Leggi, Rischio etico, Pestilenza, Rischio comunicativo, Retorica, Importanza della parola, AristoteleAbstract
Questo articolo si propone di affrontare il problema del rischio e della conseguente risposta risolutiva facendo riferimento al genere deliberativo nell’esordio del Decameron, ispirato dalla retorica aristotelica, e più precisamente al discorso di Pampinea. La situazione emergenziale causata dalla peste fa sì che, in un determinato contesto, siano la parola come strumento di comprensione e convivenza e il riferimento a leggi non scritte ma umane a suggerire la formazione della brigata e la deliberazione relativa alla linea di azione. Tra le parole di Pampinea si delineano i meccanismi argomentativi a fondamento della creazione del Decameron e la possibilità in essere di affrontare il rischio seguendo la via del vivere onestamente. È lo stesso libro “principe galeotto” un mezzo per poter garantire la salvezza in un contesto di manifesta crisi etica e di grave emergenza sanitaria.
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