Brevi riflessioni sul carcere: luogo e nonluogo, pena e misura
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2724-5179/19407Parole chiave:
nonluoghi, carcere, detenuti, custodia cautelare, pena, stato di diritto, sovraffollamento, suicidi, avvocati penalistiAbstract
La condizione degli istituti penitenziari italiani è tornata a essere, rispetto al minimo miglioramento registrato durante gli anni della pandemia, tragica e preoccupante. I dati statici mostrano quali sono le difficoltà croniche che affliggono i luoghi di espiazione della pena: sovraffollamento, uso eccessivo (rectius abuso) della custodia cautelare, criminalizzazione delle fasce deboli, altissimo e drammatico numero di suicidi. L'esperienza carceraria, più che esercizio di reinserimento sociale, è ozio forzato. Per ripensare l’esecuzione nel senso di umanizzazione e risocializzazione della pena è necessaria una forte volontà politica che, ancora oggi, tarda ad arrivare. Flebili spiragli si possono cogliere nelle novità introdotte dalla riforma Cartabia. Per ora, tuttavia, il carcere continua a essere un nonluogo.
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