Il Decameron come galateo della parola e della vita
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2724-5179/19552Parole chiave:
letteratura, galateo, retorica, Boccaccio, convivenza, interpretazione letteraria, sociologia di Goffman, Elias, cortesia, didattica ed educazione civicaAbstract
Questo articolo si propone di analizzare il Decameron tenendo conto delle dinamiche relazionali e sociali di ogni rapporto umano. L’opera si presenta come modello di galateo della parola, della vita, della morte e delle passioni, perché l’equilibrio e il rispetto per l’altro, valori che si nascondono in tutte le novelle, anticipano i concetti cinquecenteschi di civiltà e di galateo, entrambi evoluzione del principio di cortesia. Le dimensioni relazionali si definiscono in base ad un implicito e necessario ordine sociale, annullato dalla peste, che dev’essere ripristinato perché ci sia armonia; a tal proposito, la sociologia goffmaniana trova nel Decameron un coerente testimone. La scelta antropologica di Boccaccio - affidare una possibile soluzione etica alla brigata - è il vero tratto distintivo della opportunità rappresentata dal Decameron.
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