Sulla rivista

Scopo e ambito della rivista

Interdisciplinare, interuniversitaria e internazionale, «DNA – Di Nulla Academia. Rivista di studi camporesiani» nasce con il duplice intento di mantenere viva la metodologia di studi iniziata da Piero Camporesi e di attualizzarne la ricchezza interpretativa. Proponiamo una rivisitazione degli studi di italianistica che muove dalla biblioteca ai molteplici ambienti del bios: il corpo, la cucina, la piazza, il carnevale, il paese della fame e quello di cuccagna. Ascoltando la parola di antichi e moderni cantinbanco, spaziando dai luoghi esotici ai paesi dell’utopia, veri e propri mondi rovesciati dove tutto può ancora avverarsi, si intende la narrazione del mondo in una cangiante propagazione di storie. Si avvera così un’alternanza di rappresentazioni, di voci ossimoriche e di umori, temperati o meno. Una volta rovesciato, il tappeto della letteratura mostra i segni del corpo che in esso sono iscritti, il suo ordito vitale. Vogliamo vivere il fasto, l’opulenza e la bellezza della critica letteraria riscoprendo e valorizzando ogni sintonia, anche la più impercettibile tra corpo e testo, tra scrittura e vita vissuta.

«DNA – Di Nulla Academia. Rivista di studi camporesiani» è una rivista scientifica riconosciuta da ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) per le aree disciplinari 10 (Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche) e 14 (Scienze politiche e sociali), nonché classificata in “Classe A” nei settori concorsuali 10/F1 (Letteratura Italiana) e 10/F2 (Letteratura Italiana Contemporanea).

Sezioni della rivista

Professori scrittori

Bruno Capaci

Il Centro Studi “Piero Camporesi” ricorda e celebra la grande stagione bolognese dei maestri-scrittori, attivi negli anni ’70-90 presso il nostro Ateneo. Autori prevalentemente di saggistica, ma nel caso di Umberto Eco anche di narrativa, erano pubblicati presso importanti editori nazionali, recensiti sia nelle riviste specializzate sia nella stampa nazionale e, soprattutto, letti da un pubblico davvero più ampio di quello degli addetti ai lavori.

Ars coquinaria, Artusi e altre mense

Alberto Natale, Alberto Capatti

Piero Camporesi aveva iniziato la sua carriera di studioso come filologo letterario, ma l’incontro con l’opera dell’Artusi ne deviò completamente il percorso intellettuale, facendo sì che il suo sguardo si spostasse dalla ‘letterarietà’ della letteratura verso gli spazi interstiziali che la letteratura mostrava spesso come testimonianza incidentale.

Corpo: umori, balsami, veleni e monstra

Massimo Ciavolella, Stefano Scioli, Bruno Capaci e Patrizia Cremonini

Questa sezione intende accogliere contributi provenienti da diversi àmbiti di ricerca che affrontino, con taglio interdisciplinare, temi e problemi legati alla corporeità, studiata nella storia e nel mondo attuale, e che invitino a una felice contaminazione di riflessioni, spunti, percorsi. L'universo del corpo – entità anatomofisiologica ed esperienza soggettiva che di essa continuamente facciamo – intercetta quesiti che abitano alla radice del nostro esserci-al-mondo, interrogando tutti e ciascuno alla ricerca di traiettorie di senso e d'itinerari di conoscenza diagonali e interrelati.

Le spie del cielo. Astrologia, scienza e “cultura popolare”

Elide Casali

La complessa ricerca de Le spie del cielo, condotta sotto il segno della pronosticazione astrologica in età moderna, viene citata in questa sezione a introdurre temi e metodologie camporesiani applicati a studi condotti su «Astrologia Scienza e “Cultura popolare”», tenendo conto di più piani culturali (d’élite, “popolare” e folclorica); basati su più tradizioni (scritte e orali), sulla storia del libro, dell’alfabetizzazione e della lettura; su diversificate forme di letteratura periodica (letteratura pronosticante, astrologica e calendaristica), “popolareggiante” e protogiornalistica (letteratura di consumo, di piazza e di colportage) e folclorica (nei suoi vari “generi”).

Lingua, oratoria e predicazione nei mondi rovesciati

Fabio Giunta

L’oratoria e la predicazione in Italia, dal Medioevo ai nostri giorni, costituiscono un campo di indagine particolarmente fertile grazie all’incisivo impatto che hanno operato su molteplici livelli della vita materiale, culturale e spirituale delle società (l’influenza sulla psicologia e sugli ideali delle masse, l’introspezione, la militanza, la trattatistica retorica, la diffusione di modelli della lingua italiana, l’estetizzazione dell’eloquenza). Fra pulpiti, corti, scranni, piazze e palchi – oralmente e nei testi a stampa – oratori e predicatori mirano alla costruzione di ritratti ideali e mondi alla rovescia in cui le visioni di speranza o ansia giustappongono vita e morte, vizi e virtù, barbarie e santità, carestia e salvezza, fame e sazietà.

Fisiognomica e biografia

Lucia Rodler

La narrazione biografica ha dunque affascinato Camporesi: raccontare la fisionomia di un individuo, gli umori e le somiglianze zoomorfiche, il carattere e le abitudini, le avventure nelle diverse età della vita. Entrare nel suo mondo, vivergli accanto, condividerne le passioni. Fisiognomica e biografia perseguono un obiettivo forse impossibile: il «governo del corpo» (per citare ancora Camporesi), cioè il racconto ordinato e semplice della realtà complessa e sfuggente di ogni individuo.

Retorica e scienza

Maria Freddi

Ispirata dagli scritti di Piero Camporesi su scienziati e medici del cinque- e seicento, dal suo interesse per le contaminazioni tra letteratura e antropologia e per le condizioni materiali in cui si sviluppano e si diffondono le conoscenze scientifiche, la sezione Retorica e Scienza intende indagare l’intreccio tra retorica e scienza sia in prospettiva storica sia con attenzione alle modalità contemporanee e in continua evoluzione di diffusione dei saperi specialistici.

La letteratura di viaggio. Geografie, ambienti, letterature, paesaggi

Andrea Campana e Stefano Scioli

La letteratura di viaggio e il viaggio come tòpos letterario e artistico. Il viaggio “fisico” (mete, itinerari, frontiere, usi e costumi) e il viaggio quale luogo della fantasia, traiettoria culturale, incontro, dialogo, manifestazione di mentalità. Usi simbolici: la vita come viaggio, la conoscenza come viaggio, l’istruzione come viaggio, la ricerca come viaggio, il linguaggio come viaggio, la letteratura come viaggio, l’arte come viaggio, il desiderio come viaggio, la malattia come viaggio, il dolore come viaggio, la paura come viaggio.

Attori, cantimbanco, voci di piazza e voci regine

Tatiana Korneeva, Piermario Vescovo, Elisabetta Selmi, Roberto Puggioni ed Enrico Zucchi

Dalle piazze ai mercati, i cantimbanco, i medici ciarlatani che proclamano i propri rimedi portentosi, i lettori degli almanacchi e dei favolosi oroscopi costituiscono l’antefatto della recitazione all’improvviso che tanta fortuna ha dato alla diaspora degli attori girovaghi e delle compagnie dell’arte che dal Seicento all’Ottocento hanno percorso le strade godendo della fama e del riconoscimento delle corti e del pubblico d’Europa. Questa sezione inaugura un dialogo tra l’antropologia e la storia del teatro, tra la piazza e il palcoscenico, tra diciassettesimo e il diciannovesimo secolo.

I nuovi cantimbanco – Tra rito e oralità: dalle forme del teatro contemporaneo ai cantautori

Nicola Bonazzi

Alcune forme di teatro contemporaneo o comunque più recente si sviluppano a partire da una tradizione popolare in cui dimensione festiva e oralità, rito e drammaturgia si fondono in modalità rappresentative di grande suggestione, pur nella diversità delle strutture e della morfologia: si pensi ai maggi musicali e drammatici, alle “giullarate” di Dario Fo o alle narrazioni di Ascanio Celestini e di altri autori-attori della scena italiana. Questa sezione si propone appunto di esplorare tali forme, nelle quali l’aspetto antropologico e quello teatrale si saldano dando vita, in alcuni casi, a nuovi codici di larga fortuna.

Del «visibile parlare»: letteratura e media

Rosario Castelli

La sezione accoglie contributi che, oltre all’aspetto della trasposizione dalla pagina al sistema dei linguaggi audiovisivi o alla mera ricognizione storico-evolutiva dei rapporti tra codici linguistici, indaghino le corrispondenze e le analogie tra differenti pratiche narrative e drammaturgico-spettacolari, sul piano linguistico e formale, proponendo esempi che pongano in relazione gli autori e i testi secondo un'ottica più empirica che teorica.

Mito, psicologia: il viaggio di Psiche nel mondo

Gloria Leonardi

Un viaggio tra psicologia e antropologia, due terre di confine che l’uomo percorre nella sua incessante ricerca di riconoscersi e conoscere. Una conoscenza fatta di simboli, esperienze e condivisioni dove la realtà dà significato al pensiero e il pensiero rende il suo significato esistenziale alla realtà. Miti e religioni diventano emozioni e giudizio. Un intreccio di storia personale e collettiva con confini che oltrepassano il proprio limite ma che si congiungono in un unico essere: l’Uomo.

Dal I fascicolo 2021 la sezione “Mito Magia e Psicologia: il viaggio di Psiche nel mondo” assume la denominazione “Mito e Psicologia: il viaggio di Psiche nel mondo”.

Viandante tra i libri: la bibliografia, la biblioteca e le carte di Piero Camporesi

Alberto Di Franco e Paolo Tinti

La figura del viandante, che esplora i sentieri più incerti, per tentare un recupero autentico della memoria tra le rovine del passato, ci è sembrata l’immagine più adatta per cominciare a ridisegnare una nuova mappa, una sorta di enciclopedia del sapere moderno in grado di tenere insieme letteratura, storia, sociologia e antropologia.La sezione ospita scritti dedicati alla bibliografia così come alla biblioteca e alle carte Camporesi, fondo speciale all’interno della Biblioteca “E. Raimondi” del FICLIT, di cui indaga la provenienza, la composizione, la natura bibliografica, gli usi e i più profondi intrecci con l’universo creativo camporesiano.

Processo di Peer Review

Ogni contributo, una volta arrivato in redazione tramite la piattaforma online, sarà valutato dai direttori e dal comitato direttivo e potrà essere rispedito all’autore per una ulteriore prima revisione; appena accettato in via definitiva, sarà spedito a due revisori, in peer review double-blind; le due peer saranno inviate all’autore, che avrà a disposizione non più di un mese di tempo per adeguare il suo pezzo alle richieste. L’intero processo si svolgerà sempre tramite la piattaforma online.

Frequenza di pubblicazione

«DNA – Di Nulla Academia. Rivista di studi camporesiani» esce due volte l’anno, in giugno e dicembre. L’upload dei brani avviene pertanto solo in concomitanza con tali uscite.

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